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La capacità di alcune larve di insetti di degradare la plastica non è più solo oggetto di studio accademico. Con il progetto pilota BUGS, presentato oggi all’Università di Camerino (sede di San Benedetto del Tronto), quella conoscenza si trasforma in un primo tentativo concreto di applicazione sul territorio, grazie alla collaborazione con PicenAmbiente.

Il progetto (BUGS – Biodegrading Urban Garbage Sustainably) mira a verificare se e come specie come Zophobas morio e Tenebrio molitor, già note per la loro capacità di digerire il polistirene espanso, possano essere impiegate nella gestione dei rifiuti plastici urbani non riciclabili.

«Tutto nasce da un allevamento di larve per nutrire rettili», ha spiegato Francesco Palermo durante la presentazione. «Durante questa attività del dottor Marconi è emerso che gli insetti riuscivano a nutrirsi esclusivamente di plastica, biodegradandola».

Ma il punto di svolta è stato un altro: quando le larve nutrite con plastica si sono riprodotte, la generazione successiva mostrava tassi di mortalità più bassi e minori segnali di stress, aprendo la strada a possibili selezioni genetiche più resistenti.

Unicam e PicenAmbiente hanno unito le forze per studiare a fondo questa possibilità. Il rettore Graziano Leoni ha ringraziato l’azienda per il sostegno: «Ringrazio PicenAmbiente per la possibilità che ci dà di approfondire i nostri studi».

Il progetto si articola in due fasi: identificare i polimeri più critici da riciclare e indagare l’impatto delle plastiche presenti in mare, con l’obiettivo di arrivare a un modello riproducibile anche su altri tipi di insetti.

Il presidente di PicenAmbiente, Rolando Rosetti, ha evidenziato il valore dell’iniziativa: «Abbiamo abbracciato questo progetto perché apre una porta verso un futuro che coinvolge realtà importanti come l’Università di Camerino». Anche l’amministratore delegato Leonardo Collina ha sottolineato il valore strategico dell’iniziativa: «Siamo convinti che sia una vera e propria rivoluzione nella gestione delle plastiche, capace di andare oltre i confini territoriali».

Per il sindaco di San Benedetto del Tronto, Antonio Spazzafumo, il progetto può avere un impatto diretto sul tessuto economico locale: «Questo connubio tra Unicam e PicenAmbiente porta a una grandissima innovazione. Potrebbero nascere nuove professionalità e nuove economie concentrate nella nostra città».

BUGS non inventa nulla da zero, ma porta per la prima volta sul territorio una tecnologia nota ma mai applicata in maniera strutturata, con l’ambizione di creare un sistema integrato di biodegradazione della plastica. Se i risultati saranno positivi, l’esperimento potrà estendersi, aprendo nuove frontiere nel trattamento sostenibile dei rifiuti.

Maggiori informazioni sul progetto: picenambiente.it/bugs